Castagno

Il castagno (Castanea sativa) è un albero ad alto fusto presente naturalmente nel territorio della Valle Intrasca; è stato da sempre coltivato dall’uomo per la produzione di castagne e di legna da ardere e d’opera. Per la cesteria si utilizzano i giovani polloni del diametro massimo di 4-5 centimetri. A questo scopo sono adatti sia i rami che crescono alla base del tronco di vecchie piante sia quelli di ceppaia; non sono invece da utilizzare rami cresciuti a seguito della pulizia del bordo stradale o sotto le linee elettriche perché, crescendo velocemente, sono di bassa qualità. Il legname può essere raccolto, a seconda della quota, da novembre a marzo e, se lasciato con il piede immerso in 20 cm di acqua, si può conservare per qualche mese.

Il legname raccolto viene preparato (vedi sequenza di Luca Chessa) sezionando verticalmente il fusto e viene impiegato sia per la realizzazione della struttura, chiamata “scheletro”, di gerle e cesti di diversa fattura sia per la produzione di fasce di legno da usare come tessitori per grossi intrecci.

1) apertura del fusto di castagno con fàush
2) apertura manuale del fusto di castagno
3) preparazione costa per il cavàhn

A differenza dei tessitori in salice e nocciolo, quelli di castagno sono fasce più grossolane e resistenti utilizzate per la produzione di gerle per il trasporto del letame e ceste grossolane per il trasporto della legna da ardere, verdura, ecc.. In alcuni cesti tondi (cesto del bucato, cùrbela) le fasce di castagno venivano utilizzate come struttura a cui venivano intrecciati succhioni di salice bianco o con corteccia. Con lunghi rami di castagno venivano intrecciati i pannelli, chiamati graticci, su cui venivano essiccate le castagne.

Glossario

Fasce di castagno per intreccio: tapéle 

Graticcio: graa