Cesti in salice cucito

Cesto in salice cucito Ph. Eleonora Mari

I cesti in salice cucito sono una particolare tipologia di manufatti diffusi in Valle Intrasca e Premeno, molto diverse da quelli delle Valli circostanti. Grazie a una preziosa testimonianza siamo riusciti a scoprire il mistero di questi intrecci che hanno viaggiato insieme a Donato, da qualche prigione lontana.

Racconto

Da giovane imparai a intrecciare cesti di salice “cucito”, molto diversi dalle tipologie tradizionali del territorio, costruiti con una tessitura così fine che se li si riempiva d’acqua, non ne usciva nemmeno una goccia. La tecnica me la insegnò un mio omonimo di 63 anni più grande di me, nato ad Aurano il 26 maggio 1871 e allora residente in località Piano d’Aurano, morto nel 1956; l’anziano Luigi di mestiere era falegname ma gestiva anche un mulino: qui la mia nonna si recava in primavera portando in spalla le poche decine di chili di segale che coltivata a Esio, per farla macinare. 
Tra di noi nacque subito una simpatia: Luigi, il falegname, insegnò a me a costruire i cesti, secondo quella tecnica che aveva a sua volta imparato dal figlio maggiore, Donato, che era stato in prigione in qualche zona d’Italia. Io in cambio lo aiutavo ogni primavera a reperire il salice, scambiando con lui, per qualche anno, materiali e saperi.” [Luigi Caretti, Premeno]

La tecnica di intreccio di questo cesto prevede la preparazione di sottili lencistre in salice, poi inserite su di un sottile succhione di salice scortecciato ripiegato a spirale. L’intreccio, se realizzato correttamente, è così stretto che permette di contenere farine finissime e, dicono, addirittura l’acqua. Cesti simili a questi si trovano in Valle d’Aosta e in alcune Valli dell’Alto Adige in cui, il salice è sostituito da sottili radici di abete rosso.