Alternativi al cavành e di origine più recente i manufatti con fondo in legno sono i panieri, i portafrutta, i fiaschetti; questi vengono costruiti, come le sciuére e gli sciuérun, partendo da una base lignea in cui, praticando dei fori, vengono inseriti i legni di salice o castagno che ne danno la struttura. L’intreccio può essere semplice o doppio o ancora misto, e si può rifinire il lavoro con bordi colorati e manici. La forma desiderata viene conferita utilizzando sottili cerchi di metallo ai quali viene fissata tutta la struttura, rimossi a lavoro ultimato. Solitamente questo tipo di cesto è il primo ad essere insegnato ai principianti.
Vi sono diverse varianti:
I cesti a fondo pieno in legno sono l’alternativa più semplice dei cesti a fondo rotto. Questi cesti hanno anche permesso l’utilizzazione del nocciolo da cui si possono solo ricavare lencistre piatte e non tessitori a sezione circolare come nel caso del salice intero. I tessitori piatti, visto la loro scarsa robustezza, sono infatti scarsamente utilizzati per intrecciare fondi di cesti che risulterebbero poco resistenti.
La costruzione di questi manufatti inizia dalla preparazione della base che può essere tonda, ovale, rettangolare o quadrata. Nelle tavole di legno di frassino maggiore (Fraxinus excelsior), abete rosso (Picea abies), acero montano (Acer pseudoplatanus) vengono praticati un numero dispari di fori, a poca distanza dal bordo, in cui saranno inseriti montanti di salice oppure castagno. L’intreccio di questi cesti è tradizionalmente realizzato con due tessitori a contatto con la base e il bordo mentre con una singola lencistra nella parte centrale. Il bordo è diverso a seconda del materiale usato per i montanti: 1) nel caso sia stato utilizzato il salice intero, la chiusura viene realizzata intrecciando in senso orario il montante davanti al primo, dietro il secondo, davanti il terzo e dietro il quarto. 2) nel caso invece siano state utilizzate montanti di castagno, chiamati spine, l’intreccio termina a due lencistre che si bloccano sotto un piccolo gradino ricavato nella parte superiore del montante. I cesti a fondo pieno possono essere realizzati anche con manico in castagno, inserito direttamente nella base lignea, o in salice rivestito, inserito poco prima della realizzazione del bordo.
I fiaschi e fiaschetti, chiamati in dialetto premenese fiàs’ć, nelle valli alpine erano molto più comuni di quelli impagliati; erano manufatti indispensabili sia per dare stabilità alle bottiglie e bottiglioni con fondo arrotondato, che per salvaguardare il vetro da possibili rotture. Inoltre proteggevano il vino contenuto dalla luce solare che poteva surriscaldarlo e danneggiarlo organoletticamente. La struttura è realizzata con sottili salici interi mentre il rivestimento con lencistre di nocciolo o salice.
Come per i cesti a fondo pieno la costruzione dei fiaschetti parte dalla base lignea in cui vengono inseriti a pressione sottili salici, introducendo la parte sottile da sotto e tirandola verso l’alto fino a che non si blocchi. Normalmente viene utilizzato il doppio intreccio a contatto con la base, poco prima della parte a giorno in cui i montanti si riducono a metà e sul collo della bottiglia, mentre per le altre parti si intreccia a tessitori singoli.