Gerle

Compagna di lavoro quotidiana veniva utilizzata per il trasporto a spalla del materiale attraverso gli impervi sentieri della valle Intrasca e delle montagne del Verbano Cusio Ossola; a seconda dell’utilizzo veniva costruita con essenze legnose e tecniche diverse, che ne variavano resistenza e peso. In Valle intrasca si riconoscevano almeno tre tipologie:

Shiuérün di Premeno Ph. Eleonora Mari

Gerla per il trasporto del fieno e delle foglie con intreccio a giorno senza tessitori. La struttura di questa gerla è costituita da tre moduli orizzontali, creati piegando spessi fusti di castagno scortecciato, in cui venivano successivamente inseriti verticalmente sottili polloni di castagno anch’essi scortecciati. La struttura semplice ma resistente predilige la leggerezza per caricare grandi quantità di fieno e foglie. In alcuni paesi del VCO vi sono varianti più grandi costruite in betulla o frassino: gli spessi moduli orizzontali sono sostituiti da intrecci in salice o betulla e intrecciato è anche il bordo superiore. A seconda delle località il termine dialettale varia in shiuérün (Premeno), shuërùn* (Trasquera VCO), shuirùm* (Antrona), shivrun* (Ornavasso), shiuvrun (Premeno), razhun* (Malesco).

Shiuéra di Premeno Ph. Eleonora Mari

Gerla per il trasporto di altro materiale ad intreccio fine, con lencistre di nocciolo o salice. La base è solitamente costruita con una tavola di frassino, mentre la struttura su cui si intreccia è in castagno. L’intreccio è normalmente a un tessitore con tre fasce di intreccio a due tessitori in corrispondenza della base, del centro e del bordo. In alcuni paesi del VCO il bordo era trattenuto dai montanti in castagno da un allargamento della struttura che non permetteva all’intreccio a due tessitori di uscire. Un tempo le quelle di miglior fattura erano costruite con tessitori in salice scortecciato e venivano impiegate dalle donne per portare al mercato di Intra i prodotti agricoli da vendere. A seconda delle località il termine dialettale varia in shiuéra (Premeno), shuéra* (Premia, Trasquera), civéra o civira* (Borgone di Ceppo Morelli), suéra* (Antrona), shivéra* (Ornavasso), suérie o tsuérie* (Malesco).

Shuvratt di Premeno Ph. Eleonora Mari

Gerla per il trasporto di terra, letame e altri materiali pesanti, ad intreccio fine con tapéle di castagno. La struttura è molto simile alla shuéra da cui si differenzia per l’utilizzo di grossolani tessitori in castagno che sostituiscono le sottili lencistre in salice e nocciolo. Un’altra differenza si trova nel bordo superiore, in cui i montanti della struttura sono assottiliati all’apice e inseriti all’interno dell’intreccio; questo accorgimento permetteva di rovesciare il carico appoggiando il bordo a terra. A Premeno questa particolare tipologia veniva chiamata shuvratt.

* da Paul Scheuermeier “Il Piemonte dei Contadini 1921 – 1932” Volume II – Rappresentazioni del mondo rurale subalpino nelle fotografie del grande ricercatore svizzero Ed. Priuli e Verlucca